Perchè gli hacker attaccano la sanità italiana?

Arricchirsi sfruttando

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Secondo l’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza, enti governativi e servizi sul territorio italiano potrebbero preso essere colpiti da un attacco hacker. Il motivo che si cela dietro la minaccia è da ricercare nelle pieghe dell’attuale conflitto russo-ucraino. L’attacco, che potrebbe coinvolgere anche altri paesi europei (e non solo), dovrebbe, secondo gli esperti, essere direzionato verso infrastrutture critiche per la pubblica amministrazione, per l’industria e per la sanità.

Proprio le realtà ospedaliere, in virtù della cospicua mole di interventi umanitari occorsi negli scorsi giorni, sarebbero finite nel mirino dei sabotatori. Il Dipartimento malattie infettive del Piemonte ha invitato ad alzare al massimo i livelli di sicurezza, ponendo massima attenzione sugli strumenti di posta elettronica e sull’esposizione dei siti web.

In Italia circa il 24% delle strutture ospedaliere ha dichiarato di essere stata vittima di attacchi informatici. La vulnerabilità delle strutture ospedaliere è largamente sottovalutata, la difesa cibernetica andrebbe incrementata in maniera sostanziale, in modo da scongiurare o bloccare potenziali attacchi che causerebbero danni economici e sanitari legati alla salute. La stessa Agenzia nazionale per la Cybersicurezza è di recentissima costituzione (giugno 2021). La già di per sé proverbiale lentezza delle nostre istituzioni sul tema è in questo caso figlia di una mancata percezione del pericolo.

Ma perché i dati sanitari sono così preziosi?

Possedere il controllo delle informazioni delle cartelle cliniche dei pazienti in un momento di profonda crisi sanitaria può orientare le scelte sul mercato delle multinazionali farmaceutiche, così come interferire sulle scelte commerciali delle compagnie assicurative. Un articolo del Financial Times quantificava in circa 25€ il valore di una singola cartella clinica sul deep web. Se si estende il dato alla totalità delle documentazioni intercettate si capisce presto come queste informazioni costituiscano una vera e propria miniera d’oro per i predatori del web e per i portatori d’interesse.

Arricchirsi sfruttando la debolezza di un sistema già fiaccato da un decennio di profonda crisi e da due anni di pandemia potrebbe essere un gioco da ragazzi per hacker esperti. Il tutto strumentalizzando la sofferenza e le disgrazie della gente comune. Non certo una novità di questi tempi.

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