Nell’ultimo articolo è spuntato fuori un curioso dato relativo all’aumento di casi di responsabilità medica accertata per piaghe da decubito. È un argomento che merita un approfondimento. Le piaghe da decubito sono lesioni della pelle e dei tessuti causate dalla compressione prolungata dei tessuti. La compressione stringe la pelle in una morsa tra la struttura ossea e la superficie esterna di appoggio. La mancanza di afflusso sanguigno facilita la formazione di lesioni. Il soggetto interessato riporta sintomi che attraversano quattro stadi:
- PELLE ARROSSATA
- Comparsa di VESCICHE e di piccole FERITE circondate da pelle irritata
- Formazione di CRATERI, ferite profonde scaturite dal danneggiamento dei tessuti al di sotto dell’epidermide
- Danni a MUSCOLI e OSSA e, nei casi peggiori, anche ad ARTICOLAZIONI e TENDINI
L’incidenza di questa patologia è sorprendente. Se ne registrano casi sia nei ricoveri ospedalieri, sia nelle residenze sanitarie assistenziali, sia nell’assistenza domiciliare.
Parliamo di una complicanza totalmente imputabile all’incuria del personale sanitario e assistenziale. Ecco perché la definisco emblema della malasanità. Una casistica che ha fatto giurisprudenza. Propongo, di seguito, una breve cronistoria delle prime pronunce dei tribunali italiani in merito alla questione.
2009 –Roma. Ospedale San Giovanni.
Un soggetto sottoposto ad un intervento chirurgico di asportazione del condrioma toracico fece registrare piaghe da decubito in zona sacrale evolute fino ai muscoli e alle ossa. Con la sentenza del 9 giugno 2009, il Tribunale di Roma giudicò dolosa la condotta professionale del personale medico e fallace il trattamento diagnostico e terapeutico.
2015 – Milano. Ospedale Niguarda.
Con sentenza del 7 gennaio 2015, a seguito della morte di un paziente, il Tribunale di Milano sancì che “il comportamento dei sanitari non conforme alle linee guida, le omissioni nella tenuta del diario clinico ed infermieristico, le incongruità tecnico-assistenziali hanno pertanto determinato, con elevata probabilità, l’insorgenza e l’aggravamento delle lesioni cutanee”. Per i giudici, le ulcere generate dalla mancata assistenza, arrecarono immotivate ed ingiustificate sofferenze alla persona.
2018 – Varese. Ospedale Fondazione Macchi.
Il personale sanitario venne riconosciuto colpevole di gravi negligenze e responsabile dell’insorgenza di piaghe da decubito in uno dei pazienti della struttura. Il suddetto paziente riportò lesioni permanenti alla propria integrità psico-fisica. Ingente venne valutato il danno morale e materiale ai suoi affetti più cari. I giudici varesini riconobbero la totale inefficienza da parte dell’Ospedale che avrebbe procurato con sofferenza, senza prevenirle, ripetute lesioni cutanee da pressione.
In un contesto in cui assistere i malati può spesso voler dire esporsi, si moltiplicano i casi di pazienti abbandonati a loro stessi, la maggior parte dei quali nei reparti Covid. L’ennesimo, spinoso, amaro risvolto della pandemia.