Farmaco anti-vaiolo delle scimmie: un tempismo perfetto.

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La scorsa settimana in questo spazio ho introdotto l’argomento vaiolo delle scimmie. Nel fornire una breve cronistoria del fenomeno e nell’analizzare recrudescenza dell’infezione e modalità di contagio, ho rinviato ai prossimi appuntamenti ogni approfondimento relativo alle reazioni che i primi casi di monkeypox hanno innescato dal punto di vista medico sanitario quanto istituzionale.

La prima cosa su cui desidero porre l’accento è la seguente: la comparsa del vaiolo delle scimmie non ha colto di sorpresa né il mondo accademico, né i colossi farmaceutici.

Il farmaco antivirale Tecovirimat, designato per debellare la nuova minaccia, è arrivato in Italia con clamoroso tempismo nel marzo dell’anno corrente, il 2022, ben due mesi prima dell’ufficialità del primo caso allo Spallanzani di Roma. Puoi controllare da te il documento pubblicato su Gazzetta Ufficiale (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/04/12/22A02237/SG).

Come può essere spiegato un timing così impeccabile? Ci troviamo davvero davanti ad una inattesa ed insperata coincidenza?

Per ottenere approvazione ufficiale appena due mesi fa, vuol dire che la macchina burocratica del Tecovirimat è in moto da un po’. Che esigenza c’è di produrre un farmaco per combattere il ceppo originale del vaiolo, il vaiolo bovino e tutte le infezioni causate da virus che appartengono alla famiglia degli orthopoxvirus?

Ho trovato risposta in America. Nel luglio 2018 la FDA (Food and Drug Administration), aveva già approvato il farmaco. Il motivo? Difendersi dal rischio di un attacco bioterroristico a base di vaiolo. L’Europa ha seguito a ruota. Il 12 novembre 2021 il CHMP (Comitato dell’agenzia europea responsabile dell’elaborazione dei pareri sui medicinali per l’uso umano) ha caldeggiato l’approvazione del Tecovirimat, appena tre mesi dopo, 6 gennaio 2022, è arrivata l’autorizzazione per l’immissione nel mercato europeo.

Tutto orchestrato alla perfezione in nome di una minaccia semplicemente teorica ma che, come avrò modo di spiegare nel prossimo articolo, sta già mobilitando ingenti flussi di denaro pubblico. A ragion veduta? Ne riparleremo…

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